riassorbimento
riassorbiménto s. m. [der. di riassorbire]. – L’azione di riassorbire, il fatto di riassorbirsi o di venire riassorbito: r. dell’umidità, dell’acqua; in senso fig.: r. della mano d’opera disoccupata, degli operai licenziati. Usi e sign. tecn. partic.: 1. In cristallografia e petrografia, r. magmatico, fenomeno, dovuto a cambiamenti di pressione o di composizione del magma, che porta alla rifusione, totale o parziale, di cristalli precedentemente segregatisi da un magma in via di consolidazione. 2. a. In medicina, il processo col quale una raccolta liquida (trasudatizia o essudatizia), formatasi in una cavità organica o patologica, viene assorbita nelle vie sanguigne o linfatiche. b. In fisiologia, r. tubulare, processo di riassorbimento, a livello dei tubuli renali, di acqua, zuccheri e sali già filtrati attraverso i glomeruli: fa parte del meccanismo renale di eliminazione delle scorie e di mantenimento della costanza dell’ambiente interno. c. In chirurgia, il processo col quale un tessuto trapiantato o degenerato, oppure il materiale di sutura, viene progressivamente dissolto, per lisi; r. del callo osseo, la progressiva consumazione della parte superflua del callo osseo, nel processo di guarigione delle fratture.