riabilitare
v. tr. [comp. di ri- e abilitare] (io riabìlito, ecc.). – 1. Rendere di nuovo abile, capace di svolgere determinate funzioni e attività: r. parzialmente alla deambulazione un handicappato, r. al lavoro i minorati fisici. 2. a. Ristabilire nei diritti chi ne sia stato privato in seguito a condanna (v. riabilitazione). Per estens. del sign. giur., nel linguaggio polit., restituire nella pienezza dei diritti un membro del partito o del governo ingiustamente colpito da gravi misure disciplinari e amministrative e anche penali: la direzione ha riabilitato due esponenti del partito precedentemente espulsi per deviazionismo. b. fig. Rendere la stima, la reputazione sociale, l’onore, a chi li abbia perduti: r. la figura, l’operato, la memoria di una persona; aveva un grave precedente penale, ma il suo comportamento in guerra lo ha pienamente riabilitato. Nel rifl., riacquistare la pubblica stima, redimersi: con la sua morte onorevole si è veramente riabilitato; è caduto così in basso, che gli sarà difficile riabilitarsi; per estens., con uso lievemente iperb.: dopo una grigia prestazione iniziale, la mezzala si è pienamente riabilitata segnando due reti. 3. Sull’esempio dell’ingl. to rehabilitate, il verbo ha acquistato anche il sign. di ripristinare, ridare efficienza, ricostruire o rimettere in grado di produrre: r. un impianto, un’industria. ◆ Part. pres. riabilitante, anche come agg., che riabilita: terapie, ausilî, trattamenti riabilitanti, in medicina (con lo stesso sign., anche riabilitativo).