revoca
rèvoca s. f. [der. di revocare]. – L’azione e l’atto di revocare, il fatto di venire revocato: r. di un incarico, di un ordine. In partic.: 1. a. In diritto civile, dichiarazione di volontà unilaterale intesa a estinguere con effetto immediato un negozio giuridico valido o a ritirare la proposta o l’accettazione di un contratto. b. In diritto amministrativo, eliminazione, da parte dell’amministrazione, di un atto ritenuto inopportuno o inadeguato in base a un riesame: r. di una nomina, di un trasferimento, di una concessione a privati; r. dall’ufficio (di un pubblico dipendente, di un sindaco, ecc.), l’atto con cui l’organo competente ne dispone la rimozione dall’ufficio del quale è rivestito. 2. a. Nel linguaggio bancario, fino a revoca, formula usata per condizionare la durata di una prestazione fino a quando non intervenga la disdetta di una delle due parti contraenti. b. Nel linguaggio parlamentare, r. della fiducia, il ritiro della fiducia al governo in carica da parte di uno o più partiti della maggioranza che gli avevano accordato la fiducia, normalmente attuato con la presentazione e l’approvazione alle Camere di un ordine del giorno di sfiducia.