retroflessione
retroflessióne s. f. [comp. di retro- e flessione]. – Flessione all’indietro. 1. In ginecologia e ostetricia, anomalia di atteggiamento dell’utero, caratterizzata da modificazione del rapporto tra l’asse del collo e quello del corpo dell’organo, che vengono a formare un angolo aperto indietro e in basso. 2. In fonetica, rivolgimento indietro della massa anteriore della lingua, che comporta di conseguenza il sollevamento dell’apice verso il palato. La retroflessione può essere più o meno accentuata e si può riscontrare tanto in articolazioni consonantiche (sia occlusive, sia fricative, ecc.) quanto in articolazioni vocaliche; nelle prime l’apice è più vicino alla volta palatina, nelle seconde è più distante (v. retroflesso). 3. In tettonica, ripiegamento a S coricata di una piega o di un insieme di pieghe, che avviene in senso opposto rispetto alla vergenza della piega stessa o del sistema di pieghe. Le cause del fenomeno sono da ricercarsi nella presenza di un ostacolo rigido che impedisce alla deformazione plastica di continuare a evolversi nella stessa direzione.