restio
restìo agg. e s. m. [lat. *restivus, der. di restare «resistere, fermarsi»]. – 1. agg. a. Che si rifiuta di muoversi e di procedere o di obbedire, riferito spec. ad animali da sella e da tiro: i muli sono spesso r.; come un cavallo divenuto tutt’a un tratto r. per un’ombra (Manzoni); nell’ippica, cavallo r., che si rifiuta di compiere una determinata prestazione. b. estens. Riferito a persona, che non è disposto, o è mal disposto, a compiere quanto gli viene ordinato, richiesto, suggerito: essere r. a obbedire, a concedere, a lasciarsi persuadere; si mostrò r. a ogni consiglio, a ogni esortazione; malgrado le promesse gli operai erano r. a sospendere lo sciopero. 2. s. m., non com. La resistenza passiva opposta dall’animale restio, il vizio degli animali restii: dopo quello spavento, il cavallo ha preso il r., gli è venuto il restio.