restare [lat. restare, der. di stare, col pref. re-] (io rèsto, ecc.). - ■ v. intr. (aus. essere) 1. a. [continuare a stare per un certo tempo in un luogo, con la prep. in: domani resterò in casa tutto il giorno] ≈ (ant.) dimorare, fermarsi, permanere, rimanere, (lett.) ristare, trattenersi. ↔ andare via (da), andarsene (da), partire (da), uscire (da). b. [essere situato, posto o collocato, spec. per indicare la collocazione di un oggetto rispetto ad altri: la credenza resta a sinistra di chi entra] ≈ essere, rimanere, stare, trovarsi. 2. (estens.) a. [assol., di persona, continuare a essere, anche nell'espressione restare in vita: la disgrazia non è per chi muore, ma per chi resta] ≈ rimanere, sopravvivere. ↔ morire, scomparire. b. [di cose o parti ancora disponibili a confronto di altre che siano state sottratte, consumate, ecc.: è restato solo un quarto di vino] ≈ avanzare, (burocr.) residuare, rimanere. ■ v. copul. 1. [conservarsi in uno stato stazionario, espresso dal complemento predicativo: la biblioteca resta chiusa] ≈ (non com.) permanere, rimanere. 2. [venirsi a trovare in una determinata situazione, con riferimento allo stato espresso dal complemento predicativo: r. contento; r. vedovo] ≈ rimanere, ritrovarsi. ● Espressioni: fig., restare a bocca aperta (o di sale o di sasso o di stucco) [rimanere meravigliato, stupito] ≈ meravigliarsi, sbalordirsi, stupirsi; restare (d'accordo) [decidere qualche cosa d'accordo con altri: siamo restati (d'accordo) così] ≈ accordarsi, mettersi d'accordo; restare male [rimanere dispiaciuto e deluso di qualcuno o di qualcosa, con la prep. di o assol.: sono restato male del tuo rifiuto] ≈ dolersi, dispiacersi, rammaricarsi. ↔ compiacersi, gioire, rallegrarsi. [⍈ STARE]