resistente
resistènte agg. e s. m. e f. [part. pres. di resistere]. – 1. agg. Che resiste, che oppone ostacoli al prodursi di determinati effetti: può riferirsi a un’azione momentanea, relativa a determinate circostanze, o a una capacità duratura: un organismo r. alle fatiche; un materiale r. al tempo, all’usura, ecc.; anche assol., di persona che resiste alle fatiche, agli strapazzi: ha una fibra r.; di oggetto o materiale che non si deteriora facilmente nell’uso: una stoffa r.; un colore r., che non sbiadisce facilmente, ecc. Con usi scient. e tecnici: a. In fisica, forza r., o resistenza, forza che si oppone al moto del punto cui è applicata; materiale termicamente o elettricamente r., in cui il passaggio di calore o di elettricità risulti, in misura più o meno grande, ostacolato; materiale r. a pressione, a flessione, ecc., che sopporta sollecitazioni, più o meno elevate, di pressione, di flessione, ecc.; sezione r., la sezione di un elemento strutturale destinata a sopportare gli sforzi interni indotti dalla sollecitazione esterna applicata all’elemento stesso; strutture r., locuz. spesso usata in luogo di strutture portanti in contrapp. a strutture portate. b. In agraria, di piante, spec. coltivate, che hanno la capacità, ereditaria, di non contrarre malattie; sono cioè immuni o non risentono gravemente gli effetti dell’attacco di un parassita o di condizioni sfavorevoli dell’ambiente (siccità, ecc.); la creazione (per ibridazione e selezione) di nuove razze r., per es. di frumenti r. alle ruggini o all’allettamento, ha determinato un notevole progresso nella coltivazione di alcune specie. Detto di spore o di altri corpi simili, è sinon. di duraturo. 2. s. m. e f. a. Nel giudizio di cassazione, colui (o colei) che si oppone al ricorso. b. Chi ha partecipato o partecipa a un movimento di resistenza: un r. (e, al femm., una r.), una formazione di resistenti. In questo sign., che ricalca il fr. résistant, è di uso raro, sostituito in genere da partigiano o, quando sia il caso, da combattente per la resistenza. ◆ Come agg. in funzione attributiva, resistente è usato come secondo elemento di composti scient. e tecn. in cui indica la capacità di resistere a determinate azioni o forze. È frequente soprattutto in termini composti della biologia e medicina per significare la refrattarietà e la resistenza, naturale o acquisita, di organismi, microrganismi o parassiti, all’azione di farmaci o preparati chimici: farmaco-resistente, e specificando antibiotico-resistente, chemioterapico-resistente, DDT-resistente, ecc.