reminiscenza
reminiscènza s. f. [dal lat. tardo reminiscentia, der. di reminisci «ricordare»]. – 1. Il ricordarsi in modo vago e impreciso di una cosa quasi dimenticata: se si desta ancora in te qualche r. del nostro incontro; ho del suo viso solo una nebbiosa reminiscenza. Con sign. più concr., la cosa stessa così ricordata: frugò fra le r. della sua vita militare; chiamò a soccorso tutte le sue r. scolastiche. 2. Nel linguaggio filologico e critico, passo o luogo di un’opera letteraria o teatrale, musicale, cinematografica, in cui l’autore riecheggia più o meno consapevolmente immagini o forme stilistiche, o anche contenuti, di altre opere: le canzoni leopardiane sono ricche di r. dei classici; il commentatore ha annotato tutte le r. dantesche del Petrarca; un film pieno di r. del cinema neorealistico; con sign. pegg.: questa sinfonia è tutta una raccolta di r. beethoveniane. 3. Nell’uso filosofico il termine si adopera come corrispondente del gr. ἀνάμνησις, che nella terminologia platonica si distingue da μνήμη «memoria» indicando un momento della conoscenza delle idee che, presenti nella memoria (l’anima le ha conosciute prima di scendere nel corpo), vengono come risvegliate e ritrovate attraverso un processo di purificazione dalla sensibilità.