reintegrare
(letter. rintegrare o redintegrare) v. tr. [dal lat. reintegrare, altra forma di redintegrare: v. redintegrare] (io reìntegro, ecc.; letter., non com. io rintègro [meno com. rìntegro] o redìntegro, ecc.). – 1. a. Restituire, riportare qualche cosa nella sua interezza, o rinnovando o aggiungendo quanto è venuto a mancare: r. le scorte di viveri, di materie prime; r. il deficit di bilancio; dovrà r. il personale della ditta con nuove assunzioni. In usi estens. e fig.: r. le proprie forze, la propria salute con il riposo, con una cura ricostituente; perdendosi Padova, perdevano i viniziani interamente la speranza di reintegrare lo splendore della sua repubblica (Guicciardini). b. Con oggetto di persona, restituire qualcuno nelle funzioni o nelle prerogative dalle quali era stato rimosso o sospeso: r. uno nei suoi diritti, nel grado, in una carica, nell’ufficio. 2. Nell’intr. pron. o nel rifl., in usi ant. o rari, ritornare intero: S’in cento pezzi ben l’avesse fatto, Redintegrarsi il vedea Astolfo a un tratto (Ariosto); fig., di eserciti, riordinarsi; con altro senso, reintegrarsi in qualcuno, riconciliarsi con lui. ◆ Part. pass. reintegrato, anche come agg.: latte reintegrato, ottenuto diluendo il latte concentrato o evaporato con acqua, ed eventualmente tagliandolo con latte naturale.