regio
règio agg. [dal lat. regius, der. di rex regis «re»] (pl. f. -gie). – 1. ant. o letter. a. Del re (o della regina), come capo di uno stato monarchico; reale, regale: Non un’ara trovò, dove alle Grazie Rendere il voto d’una r. sposa (Foscolo), di Amelia Augusta figlia del re di Baviera e sposa del viceré Eugenio di Beauharnais. È meno com. di reale1 e di regale1, ma compare a volte in alcune locuz. particolari, spec. del linguaggio ufficiale e burocratico: non manca che il r. assenso alle nozze; godeva del r. favore; potere r.; r. decreto; potestà, maestà r.; palazzo r.; stanze, sale regie; i r. appartamenti; onori r.; r. apparato; r. dinastia (per braccio r., nel diritto intermedio, v. braccio, n. 4 b); e, con riferimento a stati monarchici, è specifico per designare istituti, organismi, cariche statali, o sotto il controllo dello stato: il R. governo, il R. esercito; il R. liceo-ginnasio, la R. università; il R. museo; Teatro r.; la R. procura; il r. procuratore; guardia r. (v. guardia1, n. 2 a); anche in senso iron. e spreg.: si credevano onoratissimi a fare i r. servitori e i r. sgherri (Settembrini). b. fig. Che si distingue per grandezza o eccellenza: via, strada r., la strada maestra; scala r., la scala principale di un edificio. Talora dell’animo o dei sentimenti: Mostrano a gara animo altiero e r. (Ariosto). 2. Acqua regia: miscela di acido cloridrico e acido nitrico concentrato, nel rapporto volumetrico di 3 : 1, che ha potere di attaccare i metalli mettendo in libertà cloro nascente: è stata così chiamata dagli alchimisti per la sua proprietà di sciogliere i metalli nobili (che non sono invece attaccabili dai due acidi separatamente). 3. Sostantivato al masch., un regio, i regi, nel periodo risorgimentale, un soldato, i soldati del re, spec. con riferimento al Regno sardo e a quello delle Due Sicilie; nell’uso tosc., la carta da gioco che raffigura il re: il r. di picche, di denari. ◆ Avv. regiaménte, non com., regalmente; anche, per decreto reale: le accademie regiamente istituite (Carducci).