referendario
referendàrio s. m. e agg. [dal lat. tardo referendarius (der. di referenda «cose che devono essere riferite», gerundivo del verbo referre «riferire»)]. – 1. s. m. a. Nell’amministrazione del tardo Impero romano, colui che riferiva all’imperatore intorno alle suppliche dei cittadini, trasmetteva ai giudici i pareri dell’imperatore ed esplicava mansioni varie di segreteria. Passato nel medioevo alle corti dei regni e dell’Impero, poi nelle città, presso le signorie, i principati, ecc., il titolo, dapprima (sec. 14°) riferito ai funzionarî della cancelleria incaricati di esaminare le suppliche, è rimasto nella Curia romana per i referendarî delle due Segnature apostoliche. b. Nell’uso amministrativo italiano, qualifica iniziale dei magistrati del Consiglio di stato e della Corte dei conti; la qualifica successiva è quella di primo referendario. c. In usi scherz., non com., chi va a riferire cose riservate, spia (per la connessione etimologica col verbo riferire): E disse «Bravo il sor referendario!» (Giusti); l’oste, r. universale di discorsi e notizie (Bacchelli). 2. agg. Nel linguaggio polit. e giur., del referendum, che concerne il referendum: campagna, consultazione r.; quesito, voto r.; procedura referendaria.