razzare
rażżare v. tr. [der. di rażżo nel senso di «raggio»], non com. – Raggiare; per lo più nel senso partic. di fare disegni, figure, macchie, che abbiano o ricordino figure di raggi: r. un foglio di carta con la penna; nell’intr. pron., presentare disegni o un insieme di segni a forma di raggi: la pelle, per il freddo, gli si è razzata. Ormai ant. o region. come intr. (aus. avere), col senso di emettere raggi luminosi, oppure riflettere, rimandare i raggi del sole: razzano i vetri delle case variopinte (Pirandello). ◆ Part. pass. rażżato, anche come agg., ricoperto o sparso di disegni in forma di raggi.