raschiare
v. tr. [lat. pop. *rasclare, der. di rascŭlum «strumento per radere»] (io ràschio, ecc.). – 1. Fregare una superficie compatta e solida con qualche strumento tagliente o ruvido per toglierne qualcosa di superfluo o semplicemente lo strato più esterno: r. la vernice da una porta di legno; r. il piano di un tavolo con un pezzo di vetro; per quanto io abbia raschiato la carta, non sono riuscito a levare la macchia; r. le pelli, un intonaco; in medicina e chirurgia, r. un osso, l’utero (v. raschiamento, n. 2). 2. Raschiarsi la gola, cercare di liberare la gola dal catarro o da altri impedimenti, producendo un rumore caratteristico: non fa che raschiarsi la gola: deve essergli andato qualcosa di traverso. L’atto viene anche compiuto per richiamare, senza farsi accorgere da terzi, l’attenzione di qualcuno. 3. Con uso intr., produrre un rumore stridente, come di oggetto che venga raschiato: senti come raschia, questo cancello!