rarefare
v. tr. [dal lat. rarefacĕre, comp. di rarus «raro, rado» e facĕre «fare»] (io rarefàccio o rarefò, ecc.; coniug. come fare). – Fare diventare rado o più rado o meno denso, detto spec. di gas e vapori: r. un gas con una pompa da vuoto; raram. di corpi solidi: r. un bioccolo di lana; nell’intr. pron., diventare rado o più rado: i gas, quando aumentano di volume, si rarefanno; la nebbia, sotto l’azione del sole, si rarefece (più com., si diradò); come contrapposto di intensificarsi, in usi estens.: il rarefarsi delle sue visite; in certe ore il traffico si rarefà. ◆ Part. pres. rarefacènte, anche come agg., che rarefà, che produce rarefazione. ◆ Part. pass. rarefatto, anche come agg. (v. la voce).