rapace
agg. [dal lat. rapax -acis, der. di rapĕre «rapire»]. – 1. Avido di rapire, di sottrarre ad altri con la forza o con l’inganno roba, denaro, beni varî: uomini naturalmente vaghi di pecunia e r. (Boccaccio); ladri r.; amministratori corrotti e r.; invasori r.; riferito per estens. ad animali o cose: In vesta di pastor lupi r. (Dante); afferrò il denaro con mano r.; occhio r., che mostra brama di rapire; le sue genti ... da la r. fiamma devorate (Ariosto), dalla fiamma avida di bruciare, divoratrice. 2. Che vive di rapina, predando, riferito ad animali selvatici e spec. a grossi uccelli: l’aquila è un uccello r., o anche, come s. m., è un rapace. Nella vecchia classificazione ornitologica, rimasta nell’uso pop. odierno, erano designati come rapaci s. m. pl. (lat. scient. Raptatores) gli uccelli predatori attualmente riuniti negli ordini falconiformi (r. diurni) e strigiformi (r. notturni). 3. In araldica, attributo del lupo che porta tra le fauci una pecora, e più propriam. del lupo rampante. ◆ Avv. rapaceménte, con rapacità.