rancido /'rantʃido/ [dal lat. rancidus, der. di rancēre "essere rancido"]. - ■ agg. 1. [di olio, burro, sostanze grasse e sim., che s'è guastato e ha acquistato odore e sapore aspro e sgradevole] ≈ irrancidito, (pop.) rancico. ‖ inacidito. ⇑ alterato, andato a male, avariato, (fam.) cattivo, deteriorato, guasto, (fam.) passato. ↔ (fam.) buono, fresco, inalterato, integro. 2. (fig., spreg.) [di usi, costumi e sim., che appartengono al passato e non sono più adeguati al presente: usanze, mentalità r.] ≈ (spreg.) ammuffito, anacronistico, (scherz.) antidiluviano, antiquato, arretrato, datato, desueto, logoro, obsoleto, ottocentesco, polveroso, (scherz.) preistorico, retrogrado, sorpassato, (spreg.) stantio, superato, vecchio, vieto. ↔ aggiornato, alla moda, al passo coi tempi, attuale, giovane, moderno, nuovo. ■ s. m., solo al sing. [sapore e odore di alimenti rancidi: l'olio sa di r.] ≈ rancidume.