rampino
s. m. [der. di rampa «zampa, unghia»]. – 1. Attrezzo formato da un elemento di acciaio o di altri metalli, a sezione circolare, incurvato a uncino, che serve per afferrare o per appendervi oggetti: tirarono la barca in secco con un r.; il macellaio aveva appeso il vitello a un r. e stava squartandolo; locuz. avv. a rampino, fatto in forma d’un rampino, adunco: becco a rampino. Con sign. più tecnici: a. Il gancio usato in alcuni impianti di trasportatori a monorotaia. b. Il tipo di chiodo ripiegato ad angolo retto dal lato della testa e appuntito dall’altro (detto anche cancano). c. Il chiodo a due punte ripiegato a forma di ⋂, detto più comunem. cambretta o cavallottino. 2. Raffio a più uncini, usato per ripescare e riportare in superficie oggetti o corpi caduti e sommersi in acqua: tirare su con un r. il secchio caduto in fondo al pozzo. In partic., in marina, specie di grappino a tre o quattro uncini, usato per ripescare oggetti dal fondo del mare o per ancorare piccole imbarcazioni; r. esplodente, nella marina militare, rampino munito di carica esplosiva, impiegato per rompere cavi sottomarini telegrafici, telefonici, ecc. 3. Con funzione appositiva, in veterinaria, piede r., il piede del cavallo (per estens., cavallo r., il cavallo stesso) che presenta rampinismo. Dim. rampinétto; accr., non com., rampinóne.