rampare
v. intr. [der. di rampa «zampa»] (aus. avere), non com. – Arrampicarsi; di animale, levarsi ad afferrare o a ferire (soprattutto nella rappresentazione araldica): non r. di aquile e leoni, non sormontare di belve rapaci, nel santo vessillo (Carducci); i cani sguinzagliati abbaiavano rampando al piede dei ciliegi (I. Calvino). Anche, ma più raro, di un tratto di terreno in pendenza o di una serie di gradini: le due costruzioni comunicavano con un r. di scale e un aprirsi di anditi da non raccapezzarcisi (Sciascia). ◆ Part. pres. rampante, anche come agg. e s. m. (v. la voce).