rallentare
v. tr. [der. di lento, col pref. ra-] (io rallènto, ecc.). – 1. Rendere lento, o più lento, meno veloce: r. il passo, la marcia; r. il moto, la velocità; l’automobile rallentò la sua corsa; Come a corrier tra via, se ’l cibo manca, Conven per forza r. il corso (Petrarca); r. il tempo, in un’esecuzione musicale; r. il gioco (nel calcio, nel tennis, ecc.), renderlo meno rapido, meno vivace o intenso, per stanchezza, o intenzionalmente per fini tattici. Frequente l’uso assol.: rallenta un po’, non riesco a tenerti dietro; è buona norma di prudenza, per chi guida, r. agli incroci; entrando in stazione, il treno rallenta progressivamente; con valore più chiaramente intr. (aus. essere), con o senza la particella pron.: mi pare che la velocità sia rallentata, sia diminuita; il suo passo si rallentò; nelle ultime battute, il tempo rallenta (v. anche rallentando). 2. a. Forma molto meno com. di allentare, col senso di rendere più lento, cioè meno teso: r. le redini, il freno; Fia d’uopo ancor che da le lunghe cure T’allevii alquanto, e ... Il teso per gran tempo arco rallenti (Parini); in usi fig., scemare di forza, d’intensità: r. la disciplina, la vigilanza, lo studio; la burocrazia, il potere degli uffici blocca o quantomeno rallenta ogni decisione, ogni innovazione, alla fine ogni attività (Clara Sereni); intr. pron.: il suo fervore nello studio si è un po’ rallentato. b. Rendere meno frequente: r. le visite, gli inviti (cfr. il più com. diradare).