raggelare
v. intr. e tr. [der. di gelare, col pref. ra-] (io raggèlo, ecc.). – Forma intens., e di tono più elevato, di gelare; come intr. (aus. essere, ma più spesso con la particella pron.): Levatemi dal viso i duri veli Sì ch’ïo sfoghi ’l duol che ’l cor m’impregna, Un poco, pria che ’l pianto si raggeli (Dante). Più com. in usi fig.: a quella notizia, mi si raggelò il sangue, o mi sentii raggelare; soffriva di quel raggelarsi improvviso dei moti più spontanei e men pensati del suo essere (Pirandello); e come trans.: la sua entrata raggelò la conversazione (o i presenti).