raganella
raganèlla s. f. [dim. di ragano «ramarro»]. – 1. Nome comune degli anfibî anuri del genere Hyla, diffusi in Europa, Asia, Africa e America, e in partic. delle due specie italiane Hyla arborea e Hyla meridionalis (nota come r. mediterranea); allo stadio adulto vivono negli ambienti umidi, per lo più sugli alberi, e sono dotati di dischi adesivi sulle estremità delle dita, che permettono di aderire alla vegetazione; hanno generalmente una colorazione verde brillante sul dorso e bianca sul ventre. 2. Strumento idiofono a suono indeterminato, costruito in legno e costituito da una parte mobile recante una listarella di legno premuta contro una ruota dentata infissa su un perno prolungantesi in una manopola; agitando la manopola con un movimento rotatorio, l’estremità della listarella scatta successivamente contro ciascun dente della ruota producendo una serie di suoni secchi e fragorosi, simili a quelli emessi dai maschi delle raganelle. Lo strumento, tipico della musica folclorica, è stato utilizzato in composizioni di Beethoven, R. Strauss, Ravel, Respighi, ecc.; con questo stesso, o con altri nomi (battola, crepitacolo, ecc.) era adoperato, ancora in un recente passato, per annunciare le funzioni della Settimana Santa nei giorni in cui, secondo la tradizione cattolica, è vietato il suono delle campane. 3. Soprannome dato dai soldati, nella prima e seconda guerra mondiale, alla mitragliatrice pesante tedesca.