radiografia
radiografìa s. f. [comp. di radio- (nel sign. b) e -grafia]. – 1. a. In medicina, operazione radiologica mediante la quale si ottiene su pellicola fotografica l’immagine delle parti del corpo investite dai raggi X emessi da un tubo röntgen: rappresenta il principale mezzo di realizzazione della radiodiagnostica, e si fonda sulla capacità dei raggi X d’impressionare una pellicola fotografica con diversa intensità a seconda dell’assorbimento da essi subìto nel passaggio attraverso la materia in esame. b. La pellicola su cui è impressa l’immagine radiografica negativa (sinon. meno tecn. di radiogramma1): esaminare una r., le r. del torace. 2. a. Tecnica di analisi di oggetti artistici, manufatti e materiali varî, attuata con gli stessi mezzi e procedimenti della radiografia medica: fare la r. di un dipinto, di una porcellana cinese, per accertarne l’autenticità, i varî interventi, e per operarne il restauro. b. Tecnica di controllo non distruttivo di getti metallici per rilevare eventuali difetti nascosti (cricche, inclusioni, soffiature). 3. fig. Analisi approfondita e dettagliata di un fatto o di una situazione, operata per accertarne tutti gli aspetti e le varie componenti: un romanzo, o un dramma, un film, che è la r. della società italiana del primo Novecento; r. di un’opera letteraria, di un movimento artistico, di una situazione politica, con riferimento ad analisi critiche, a saggi e scritti varî, a relazioni e discorsi.