raccontare
v. tr. [der. di contare, col pref. ra-] (io raccónto, ecc.). – 1. Riferire fatti o parole, spec. a voce: gli piace r. a tutti i fatti suoi; va raccontando i discorsi che sente in casa. Più generalmente equivale a narrare, ma ha tono più fam. e meno solenne; è usato quindi, di preferenza, quando si tratta di fatti privati e quando il discorso è fatto senza particolare cura o arte: mi raccontò un’avventura di viaggio; r. le proprie disgrazie agli amici; r. un sogno; r. frottole; cose che non si possono r.; r. succintamente, diffusamente, bene, male, ordinatamente, confusamente, per filo e per segno; mi ha raccontato di avere vissuto a lungo in Francia; ai genitori raccontò che era stato maltrattato; talora anche usato per narrazioni di carattere letterario, sempre tuttavia fatte con tono familiare: r. una novella, una favola; r. la trama di un romanzo, di una commedia, di un film. Con compl. indeterminato: poterla r., averla scampata bella; con intonazione iron., la sa r., di chi spaccia frottole o mentisce con faccia tosta; ne raccontano di tutti i colori; a me la vieni a r.?; a raccontarla nessuno ci crederebbe. 2. ant. Menzionare o esporre ordinatamente, passare in rassegna: acciò che io non vada ogni particular cosa delle sue virtù raccontando (Boccaccio). ◆ Part. pass. raccontato e, nell’uso tosc. e letter. ant., anche raccónto, spec. in poesia: E dice queste e molte altre parole, Che non mi par bisogno esser racconte (Ariosto).