quota
quòta s. f. [dal lat. quota (pars) «quanta (parte)», femm. di quotus: v. quoto]. – 1. La parte di una somma globale di denaro dovuta da ciascuno dei partecipanti a un’attività, o a un diritto, che comporta la spesa o lo stanziamento di quella somma complessiva (in questo senso si usa anche, ma ormai raram., quota parte, dove quota conserva l’originario valore di agg.): fissare, calcolare una q. mensile; dividere in q. uguali la spesa per un regalo; versare, pagare la q., la propria q.; riscuotere le q. di sottoscrizione; la q. di partecipazione alla gita è di 50 euro; q. sociale o di socio, q. di iscrizione, ad associazioni e a società, a circoli e altri enti associativi culturali, ricreativi, sportivi, ecc. Con sign. più ampio, ciascuna delle parti o frazioni in cui una somma o un capitale, un bene o un valore, un’obbligazione o una prestazione, vengono o risultano divisi e ripartiti: dividere un terreno in quote, in lotti; avere una q., o una q. parte, in un appartamento in multiproprietà; assumersi la propria q. d’impegno, di rischio (anche non monetario). Locuz. scient. e tecn. specifiche: a. In economia e in finanza, q. d’ammortamento, la parte della rata di estinzione di un debito che costituisce la restituzione parziale del capitale, e non la corresponsione degli interessi (chiamata anche q.-capitale) o, con sign. diverso, la parte del valore o costo di alcune immobilizzazioni d’impresa imputata al costo di gestione di un esercizio; q. di partecipazione, il capitale conferito da ogni partecipante a un’impresa in partecipazione (v. anche pro quota); q. o contingente d’importazione (o anche di esportazione), v. contingente, n. 2 a; q. di concorso, imposta applicata dallo stato italiano, prima del Concordato del 1929, sui beni ecclesiastici più dotati per sovvenire quelli più poveri. b. In diritto, q. di riserva, la parte del patrimonio del testatore che per legge, essendo riservata ai parenti più prossimi, non può essere assegnata ad altri (q. ereditaria non disponibile, contrapp. a q. disponibile); q. di conferimento, nelle società a responsabilità limitata, la quota di partecipazione di ciascun socio, che non può essere rappresentata da azioni; q. di immigrazione, il contingente di immigrati ammesso annualmente da uno stato (ripartito spesso, come negli Stati Uniti d’America, tra i varî stati esteri di provenienza); q. di produzione, o semplicem. quota, la quantità massima di un determinato bene alimentare che un paese, sulla base di accordi fissati in sede internazionale o sopranazionale ai quali abbia aderito, è autorizzato a produrre: sostenere la battaglia delle q. latte; quote rosa, il numero di posti riservati alla componente femminile tra le candidature di una consultazione elettorale e sim. c. Nel linguaggio della politica, in q., a indicare l’appartenza, con riferimento a chi abbia assunto una carica soggetta a ripartizione tra le diverse forze in campo, a un dato partito o a una data coalizione: un consigliere in q. AN; un amministratore delegato in q. PD. d. Nel commercio, e in partic. nel marketing, q. di vendita, il volume minimo di affari che per contratto deve raggiungere un rappresentante, un agente o un’agenzia, in un determinato periodo di tempo, in una data area e clientela; q. di mercato, la porzione di domanda globale di una merce o di una gamma di prodotti fornita da un singolo offerente. e. Nella tecnica delle assicurazioni, q. parte (di rischio), la parte del rischio e del danno che, per esplicita pattuizione, in caso di sinistro resta a carico dell’assicurato, non è cioè coperta dall’assicurazione. f. Nelle scommesse sulle corse ippiche, il rapporto tra la somma puntata e la somma dell’eventuale vincita (1 a 1, a 2, a 3, ecc.) offerta dagli allibratori per ciascun cavallo in gara; q. del totalizzatore, il rapporto tra la somma totale di tutte le scommesse e quella incassata per il cavallo vincente. Analogam., nei concorsi del tipo totocalcio o totip, la somma spettante a ciascuno dei vincitori, che si ottiene dividendo il monte premî per il numero dei vincitori: ai 13 spetta una q. di euro ..., e ai 12 una q. di euro .... 2. La distanza di un punto (o di un oggetto, elemento, ente) da un piano orizzontale prefissato di riferimento, alla quale si attribuisce il segno + o − secondo che il punto sia al disopra o al disotto del piano stesso. a. In topografia, la distanza tra un punto del terreno e la sua proiezione su un piano di riferimento, e in partic. l’altitudine di un punto del suolo rispetto al livello medio del mare (se manca il segno, s’intende sopra il livello marino): raggiungere la q. 4000 di una montagna; scendere a q. −350; la q. di una cima, di un picco, di un valico, di un rifugio alpino; in usi assol. (soprattutto nel linguaggio alpinistico e militare), per identificare e denominare un punto, un tratto o un elemento caratteristico del terreno, che non ha un proprio nome: raggiungere q. 3800; accamparsi a q. 3000; conquistare q. 1730; il nemico è stato costretto ad abbandonare q. 1350. In geografia, in aeronautica e astronautica, e in marina, la quota può essere riferita sia al livello medio del mare (q. assoluta o semplicem. quota), sia al livello del terreno sottostante o soprastante (q. relativa), e in questo secondo caso assume il valore più generico di «altezza dal suolo» o di «profondità»: volare ad alta q., a bassa q. (e navigare a q. stratosferica, di aeronavi); prendere q., tenersi in q., perdere quota (spec. per avarie); bombardamento in quota, effettuato da una quota alta o media in volo orizzontale; indicatori di quota, come l’altimetro, per la quota assoluta, e il radar o radioaltimetro, per la quota relativa; immergersi fino a q. −30, −50, −200, di sommergibili, batiscafi e mezzi subacquei; navigare a q. periscopica, di sommergibili; lavorare in una miniera a q. −600, per lo più come quota relativa. In medicina, malattia, disturbi di q. o da alta q., sinon. di malattia delle altitudini o degli aviatori (v. altitudine e aviatore). In usi fig., livello di valore o di valutazione: acquistare, prendere, riprendere, perdere quota, aumentare o diminuire di valore (un titolo di borsa che ha ripreso q.; l’oro sta perdendo q.); il dollaro ha raggiunto q. 1500, l’euro è arrivato a q. mai toccate, la sterlina resta a q. stabile, nei cambî internazionali di valute (e con uso assol., fu denominata quota 90 la manovra di rivalutazione monetaria operata dal regime fascista nel 1925, che fissava a 90 lire il cambio con la sterlina oro inglese); un atleta che è a q. 7, la squadra azzurra è a q. 14, nello sport, come punteggio; analogam., un pittore i cui quadri superano la q. di 20.000 euro, e un pittore, un attore, uno spettacolo che sta prendendo q., che si sta affermando. b. In aeronautica (e per alcune locuz. anche in astronautica), q. indicata, quella segnata nel quadrante dell’altimetro; q. strumentale, la quota indicata corretta dell’errore proprio dello strumento; q. effettiva, la quota strumentale corretta dell’errore della temperatura (cioè della differenza tra la temperatura reale dell’aria e quella dell’aria tipo alla quale è tarato lo strumento). Con specifico riferimento al gruppo propulsore, q. di tangenza dinamica o q. massima dinamica o q. di tangenza teorica, la quota più alta cui può arrivare un aeromobile utilizzando tutta la potenza o la spinta del propulsore; q. di tangenza di regime o q. massima di regime o q. di tangenza pratica (o semplicem. tangenza e nel gergo aviatorio anche plafond), la quota alla quale la potenza erogata dal gruppo propulsore a pieno impegno uguaglia la potenza necessaria minima o la resistenza minima dell’aeromobile (quota inferiore quindi a quella di tangenza dinamica); q. minima di piena ammissione di un motore, la quota minima alla quale è ammesso in volo il massimo numero di giri consentito; q. normale al banco, la quota di un motore in aria tipo, le cui condizioni corrispondono a quelle delle prove al banco per le quali il motore, a piena ammissione, sviluppa la potenza normale; q. normale in volo, detta anche meno propriam. q. di ristabilimento, la quota in aria tipo alla quale un motore montato su un aeromobile sviluppa in volo orizzontale di regime la potenza normale. c. Nella geometria analitica dello spazio, la terza coordinata (dopo ascissa e ordinata), cioè la distanza di un punto dal piano individuato dagli assi x ed y. In geometria descrittiva, q. di un punto, nel metodo delle proiezioni quotate, la distanza del punto dal quadro; nel metodo delle proiezioni ortogonali, prima q. o aggetto di un punto, la distanza del punto dal secondo quadro di proiezione, e seconda q., la distanza dal primo quadro. d. Nel disegno tecnico e architettonico, misura delle diverse parti, di macchine o strutture di un edificio, rappresentate sia in pianta, sia in prospetto o in sezione. e. In idraulica, q. piezometrica o carico piezometrico, in un punto di una corrente liquida, la somma dell’altezza geometrica del punto su un piano orizzontale di riferimento e del rapporto p/γ (avente le dimensioni di una lunghezza) tra la pressione p e il peso specifico γ del liquido nel punto stesso; q. effettiva o carico effettivo, la somma della quota piezometrica e dell’altezza cinetica v2/2g (essendo v la velocità del liquido nel punto considerato e g l’accelerazione di gravità).