querulo
quèrulo agg. [dal lat. querŭlus, der. di queri «lamentarsi»], letter. – Lamentoso, detto di persona che si lagna (soprattutto se con frequenza o abitualmente), dolendosi di torti ricevuti, dell’avversità della sorte, ecc.: un vecchio q.; la turba q.; Parlerò, tacerò, timido, audace, Querulo insieme e taciturno amante (Marino); poet., riferito ad animale che si lamenti o sembri lamentarsi: Né più dismette di tubar su l’olmo La tortora e la q. colomba (Pascoli). Più spesso, riferito alla voce stessa, o anche a suono che sembri un lamento: parlava con voce q.; un richiamo s’alzò, q. e roco (Gozzano); udivi salire fino al cielo il ritornello q. di un venditore di terraglie (Barilli); il q. suono d’un violino; un q. ruscello; il canto q. delle tortore; anche, poet., di luogo in cui risuonino lamenti: i q. ricinti Ove l’arti migliori e le scienze ... Fan le capaci volte echeggiar sempre Di giovanili strida (Parini).