quechua
〈kéčua〉 agg. e s. m. e f. [dallo spagn. quechua, dalla voce indigena amerindia delle Ande kkechuwa, propr. «predone»], invar. – Appartenente o relativo ai Quechua, popolazione discendente dagli Incas, attualmente sparsa nelle regioni centro-meridionali delle Ande, soprattutto nel Perù, e fortemente acculturata tanto nel linguaggio quanto nelle credenze e nelle istituzioni sociali dalla conquista spagnola e dalle consuetudini delle nazioni andine moderne (Perù, Bolivia, Ecuador, Argentina). In partic., lingua q. (o, come s. m., il quechua), gruppo linguistico-dialettale che comprende, oltre il quechua propr. detto (che fu adottato dagli Inca come lingua ufficiale del loro impero e dopo la conquista divenne lingua di comunicazione tra europei e indigeni), varî dialetti di alcune zone del Perù, dell’Ecuador, della Bolivia e dell’Argentina andina: parlate, dialetti q.; un’espressione q. (origine quechua hanno, per es., le parole alpaca, lama4, vigogna).