quantitative easing
(sigla: QE) loc. s.le m. inv. Creazione e iniezione di liquidità nel sistema da parte delle banche centrali, mediante l’acquisto sul mercato di attività finanziarie come azioni, obbligazioni e titoli di Stato, con il duplice fine di sopperire al pericoloso calo per numero e consistenza di prestiti concessi a famiglie e imprese e di eliminare dal mercato i titoli tossici. ◆ Mario Draghi, 67 anni, è probabilmente arrivato al giorno più importante da quando, dall'inizio di novembre del 2011, riveste il ruolo di presidente della Banca centrale europea. Salvo destabilizzanti sorprese, oggi alle 14,30 annuncerà da Francoforte ciò che i mercati in tutto il mondo aspettano: il "quantitative easing" (QE), l'allentamento "quantitativo" delle condizioni monetarie nei 19 Paesi dell'area euro. (Federico Fubini, Repubblica.it, 22 gennaio 2015, Economia) • Tsipras cercherà con più decisione anche il sostegno di Mario Draghi. Obiettivo: rientrare a settembre nel quantitative easing, l’acquisto di titoli pubblici promosso dalla Bce. (Giuseppe Sarcina, Corriere della sera.it, 7 giugno 2015, p. 16).
Espressione ingl. composta dall'agg. quantitative ('quantitativo') e dal s. easing ('allentamento').
Già attestato nella Repubblica del 27 febbraio 2006, p. 33, 'Affari e Finanza' (Antonio Cesarano), con riferimento alla politica monetaria giapponese.