qualificare
v. tr. [dal lat. mediev. qualificare, comp. del lat. qualis «quale» e -ficare; nelle accezioni sport., ricalca il fr. qualifier (e se qualifier) e l’ingl. to qualify] (io qualìfico, tu qualìfichi, ecc.). – 1. a. Distinguere o caratterizzare una persona, una cosa, un fatto con un termine o un’espressione che ne definiscono la natura o la qualità essenziale: q. una merce, definirla con il nome che le spetta, ai fini dell’applicazione della tariffa doganale; q. qualcuno con un titolo d’onore, e più com. con un titolo offensivo; è un appellativo che lo qualifica perfettamente (in frasi di valore negativo esprime di solito giudizio sfavorevole o grave riprovazione: è un mascalzone: non saprei come qualificarlo meglio; non si può q. un comportamento simile; cfr. anche inqualificabile); con un compl. predicativo preceduto da come: q. un fatto come illecito, o come reato, come crimine, come abuso di potere, ecc.; un avvenimento straordinario qualificato come miracolo. Con sign. analogo, in grammatica: q. un nome o un sostantivo con un aggettivo, con un attributo (v. qualificativo), e, meno com., q. un verbo, o un’azione, con un avverbio di modo. b. estens. Caratterizzare, costituire una qualità specifica, un elemento significativo e sostanziale: il linguaggio è la facoltà che più qualifica l’uomo rispetto agli animali superiori; scelte politiche, riforme che qualificano un governo. 2. a. Attribuire una qualifica che esprima una valutazione delle capacità e del rendimento: q. un dipendente con l’ottimo; o che riconosca la preparazione professionale e la posizione specifica nel rapporto di lavoro: q. un prestatore di lavoro come funzionario, come tecnico; o che costituisca titolo di studio e professionale: un diploma che qualifica come tecnico elettronico, come assistente sociale. Con uso assol., far acquisire una specifica competenza per lo svolgimento di una determinata attività: corsi per q. operai privi di specializzazione. b. Nello sport, e in concorsi varî, consentire, a chi ha superato determinate gare o prove di selezione, il diritto di accedere a competizioni o a prove di livello superiore: un’eliminatoria che qualifica per il campionato nazionale, per il titolo mondiale. 3. Nel rifl. e intr. pron., dichiarare il proprio titolo o la qualifica professionale: qualificarsi come medico-chirurgo, come agente di polizia, presentarsi (anche mentitamente) come tale; conseguire il riconoscimento di una qualifica, di un diritto, superando determinate prove: al concorso si è qualificato idoneo, o tra i primi in graduatoria; nello sport: qualificarsi per la serie A (nel calcio, ecc.), per le semifinali o per il titolo mondiale. ◆ Part. pres. qualificante, usato soprattutto come agg. (v. la voce). ◆ Part. pass. qualificato, anche come agg., con usi e sign. particolari (v. la voce).