punteggiatura
s. f. [der. di punteggiare]. – 1. a. La condizione di essere cosparso di punti, di piccole macchie o di forellini: un tessuto a p. irregolare; ripiegare il foglio lungo la punteggiatura. b. In ematologia, anormale presenza di granulazioni negli elementi maturi della serie rossa (eritrociti, megalociti). c. In botanica, ognuna delle piccole aree che nella parete cellulare corrispondono a punti di minore ispessimento per limitata crescita in spessore della parete primaria e mancata formazione di quella secondaria, per cui si formano dei canalicoli, detti porocanali, i cui orifizî corrispondono ai pori che si osservano al centro delle punteggiature; un tipo particolare di punteggiatura è quella areolata (v. areolato). 2. L’operazione e il modo, o più compiutamente il sistema (sinon. di interpunzione), di separare le parti di un testo scritto con segni convenzionali, i cosiddetti segni di interpunzione: p. corretta, difettosa; trascurare la p.; gli scrittori del Novecento hanno ridotto l’uso della punteggiatura. 3. In tessitura, la disposizione dei punti nei diversi tipi di armatura.