punteggiato
agg. [part. pass. di punteggiare]. – 1. Segnato con una serie di punti: linea p. (o semplicem. punteggiata s. f.), la linea disegnata mediante un seguito di punti regolarmente intervallati. Nella geometria proiettiva la punteggiata è la retta pensata come insieme dei suoi punti; è una forma di 1a specie (v. forma, n. 8). Maniera p., tecnica d’incisione consistente nel condurre il disegno mediante punti anziché linee (v. maniera, n. 2 d). 2. Di uno scritto, fornito di segni di interpunzione: componimento mal p., o p. correttamente. 3. a. Cosparso di punti, di piccole chiazze di colore diverso dal colore di fondo: un vestito giallo p. di nero; le ali p. d’una farfalla. In botanica, detto della parete cellulare provvista di piccole aree più chiare (v. punteggiatura). b. estens., letter. o poet. Cosparso di elementi che interrompono la continuità e l’uniformità dello sfondo: la zia Redenta alzò la veletta punteggiata di vellutini (M. Moretti); le campagne tutte p. d’alberi, ponticelli, orti, fabbriche e case (Pasolini). Fig., intercalato da fatti, manifestazioni, sensazioni che si ripetono interrompendo e nello stesso tempo variando il regolare svolgimento di qualche cosa: ore calme e scorrevoli, punteggiate dai gutturali richiami del cuculo (Stuparich); un discorso rotto, p. di sorrisi discreti (Jovine).