pugno
s. m. [lat. pūgnus] (pl. -i; ant. o letter. le pugna). – 1. a. La mano chiusa con le dita piegate e fortemente strette sulla palma, generalm. per afferrare e stringere qualche cosa: aprire, allargare, stringere fortemente il p.; E ’l duca mio ... Prese la terra, e con piene le pugna La gittò dentro a le bramose canne (Dante); chiudere la mano a pugno, formando un pugno; serrare, stringere, tenere in p. (o nel p.) un bastone, un coltello; in senso fig., tenere in p. qualcuno, poterne disporre a proprio piacimento; tenere in p. la scolaresca, il proprio reparto, l’assemblea e, più astrattamente, tenere in p. la situazione, averne il pieno controllo, dominarla; tenere in p. la vittoria, essersela ormai assicurata. In partic., di pugno di qualcuno, di proprio p., per significare che un testo o un documento è stato scritto o sottoscritto personalmente: un manoscritto tutto di p. dell’autore; deve firmare il documento di proprio pugno. Come gesto per esprimere minaccia, rabbia e sim., anche colpendo qualcosa, o più semplicem. per fare forza, per opporre resistenza: minacciare qualcuno con i p. al viso; mostrare i p., come gesto di minaccia o per manifestare volontà e capacità di difendersi; battere il p., un p., i pugni sul tavolo, come manifestazione di rabbia o per volontà di imporsi; [il vicario di provvisione] stendeva le braccia e puntava i p., come volesse tener ferma la porta (Manzoni). Talora, con lo stesso sign. di mano, in espressioni che indicano la mano chiusa a pugno o alludono al movimento del chiuderla: battersi, percuotersi il petto con il p., come gesto simbolico di pentimento per le proprie colpe; saluto, salutare col p. chiuso, alla maniera degli aderenti ai partiti comunisti e ai movimenti marxisti; con uso partic. in Dante, p. chiuso, gesto simbolico per significare avarizia: Questi resurgeranno dal sepulcro Col p. chiuso [gli avari], e questi coi crin mozzi [i prodighi] (Inf. VII, 56-57); stringere i p. per la rabbia, per contenersi (o per reprimere un altro impulso); Fabio sederà anche egli, ma tutto aggruppato, con le pugna serrate sui ginocchi (Pirandello). b. La quantità di materiale (per lo più sostanze incoerenti) o di piccoli oggetti che si può tenere in un pugno: un p. di farina, di sabbia, di sassolini, di fagioli; non ... trovo che un p. di fettine di mele essiccate che i russi usano per fare i decotti (Mario Rigoni Stern); fig., rimanere con un p. di mosche, a mani vuote, senza avere ottenuto nessun vantaggio. Per estens., quantità esigua, irrisoria: si è venduto per un p. di soldi; non possedeva che un p. di terra; anche, in contesti di tono elevato, ristretto numero di persone: un p. di prodi difendeva la posizione; la manifestazione fu turbata dall’irruzione di un p. di facinorosi. 2. Colpo dato con violenza a qualcuno con il pugno: p. forte, violento, improvviso; avere il p. potente; avere il p. proibito, tanto potente da doversi ritenere pericoloso come un’arma proibita; colpire qualcuno con un p.; dare un p. a qualcuno; i due litiganti cominciarono a darsi, a scambiarsi pugni; affibbiare, assestare, sferrare, tirare un p.; respingere a pugni; abbattere l’assalitore con un tremendo p.; per lo più iperb., ammazzare di pugni, a forza di pugni; nel pugilato, tempestare, stordire di pugni l’avversario, incassare, schivare un p.; mandare al tappeto con un violento p. alla mascella. Per l’espressione fig. essere un p. in un occhio, v. occhio, n. 6 a. Di uso frequente la locuz. fare a pugni, battersi scambiandosi pugni: per la strada ho visto due ragazzi che facevano a pugni; anche in senso fig., con riferimento a cose contrastanti tra loro, del tutto incompatibili: idee, affermazioni che fanno a pugni; una cosa che fa a pugni con il buon senso; quei due colori fanno a pugni tra loro; sempre in senso fig., fare a pugni per qualche cosa, lottare con accanimento per poterla ottenere, per strapparla ad altri; o in frasi iperb. come: per entrare là (o uscire di lì) ho dovuto fare a pugni, per significare la necessità di usare quasi la forza per aprirsi un passaggio in un luogo affollato. 3. Pugno di ferro: in senso proprio, lo stesso che tirapugni (v.); in senso fig., autorità, durezza, intransigenza, in espressioni quali: avere, usare il p. di ferro; adottare, seguire la politica del p. di ferro; governare con il p. di ferro. 4. Diritto di pugno (cioè «diritto del più forte», calco del ted. Faustrecht), in età feudale, facoltà riservata ai nobili e in genere ai liberi, di farsi giustizia da sé: i capitani rurali, fatti cittadini ... si arrogarono d’esercitare le giustizie sommarie, il diritto del taglione, il diritto di pugno (C. Cattaneo). ◆ Dim. pugnétto (meno com. pugnèllo), spec. nel sign. di quantità di roba che può stare nel pugno: un pugnetto di sale, di zucchero, di riso.