psicologismo
s. m. [der. di psicologico]. – 1. Tendenza a ridurre i problemi filosofici o storici a problemi psicologici o, comunque, a porre la psicologia e il soggettivismo a fondamento della filosofia, a scapito dell’obiettività. Più in generale, ogni atteggiamento di pensiero che abbia tale tendenza. In partic., il termine viene usato, in contrapp. a logicismo, per indicare un indirizzo speculativo (iniziato da F. Brentano, 1838-1917, e sostenuto tra gli altri da E. Husserl, 1859-1938, nella prima fase del suo pensiero) secondo il quale la validità dei giudizî è subordinata alle circostanze psicologiche che determinerebbero i rispettivi atti giudicativi. 2. Tendenza, in un’opera letteraria o in un’analisi critica, a dare eccessivo valore agli aspetti e alle motivazioni psicologiche. 3. In economia, p. edonistico o utilitaristico, espressione usata talvolta come sinon. di economia psicologica (v. psicologico).