provvisorio
provviṡòrio agg. [dal fr. provisoire, e questo dal lat. mediev. provisorius, der. di provisus, part. pass. di providere: v. provvedere]. – 1. Che è eletto, emanato o affidato con il compito di provvedere temporaneamente alle necessità urgenti: governo p.; ordinamento p.; norme, disposizioni p., o con carattere p.; nomina p., incarico provvisorio. 2. estens. a. Che non è stabile, che potrà o dovrà essere mutato, sostituito entro un certo periodo di tempo: parete di divisione p.; un ponte p. di legno; il negozio ha un’insegna p.; la disposizione dei mobili nella stanza è ancora p.; non definitivo, temporaneo: conclusioni p., risultati p.; impiego p.; libertà p., concessa all’imputato prima della sentenza in taluni casi e a taluni patti; esercizio p. di un’impresa, in caso di fallimento (v. esercizio, n. 3 a). Frequente la locuz. in via p., temporaneamente, in modo non definitivo: è stato assunto in via p.; in via p. sono stato assegnato al reparto vendite; è stato deciso di sospendere in via p. la validità delle tessere di libero ingresso. b. non com. Che appare debole, poco resistente e quindi poco sicuro: quest’impalcatura mi sembra alquanto p.; in senso fig., incerto, dotato di scarso fondamento: non possiamo tenere in considerazione affermazioni così provvisorie. c. Che è caratterizzato da precarietà, insicurezza, incertezza angosciosa: la vita che facevo era brutta e provvisoria (Pavese). ◆ Avv. provviṡoriaménte, in modo provvisorio, temporaneamente: l’impiegato è provvisoriamente assente; il museo è provvisoriamente chiuso.