provvisionale
provviṡionale (ant. proviṡionale, provvigionale, provigionale) agg. e s. f. [dal fr. ant. provisionnal (mod. provisionnel), der. di provision (v. provvisione), nel sign. di «previsione»]. – 1. agg. Provvisorio, di validità o durata temporanea; è stato termine di largo uso in passato (prima che fosse definitivamente sostituito da provvisorio), spec. con riferimento a leggi, decreti, accordi, trattati, provvedimenti presi per sovvenire a necessità urgenti, provvedimenti giudiziarî anticipatorî dei giudizî definitivi, incarichi e impieghi affidati o assunti temporaneamente, e sim., o anche con sign. più generico: questa separazione dèe ella essere considerata come uno spediente provvisionale e di passaggio ovvero come un ordine fisso e perpetuo? (Gioberti); così nella locuz. avv. in via p., in via provvisoria: il primo atto sociale consisterà in siffata elezione, essendo gli attuali direttori eletti in via provisionale dall’intera massa degli azionisti (C. Cattaneo). Rimane ancora in uso, oltre che nel linguaggio giur. come s. f. (v. al n. 2), nell’espressione opere p. con cui, nella tecnica delle costruzioni, si indicano le opere ausiliarie di carattere provvisorio, quali centine, impalcature, ponteggi, armature di scavi, ecc. 2. s. f. In diritto, anticipata attribuzione di una prestazione (di solito, una somma di denaro) presumibilmente inferiore a quella che potrà risultare dovuta, e il cui pagamento dovrà poi essere imputato sul credito definitivamente accertato con sentenza immutabile. ◆ Avv. provviṡionalménte (o proviṡionalménte), ant., provvisoriamente, per un periodo di tempo limitato, in attesa di una decisione, un giudizio, una sistemazione definitiva: fino alla conclusione del Congresso di Vienna sembra per altro che Milano continuerà ad essere governata provvisionalmente (Pellico).