provvidenza
provvidènza (ant. providènza, provvidènzia, providènzia, provvedènza e provedènza) s. f. [dal lat. providentia, propr. «previdenza, prudenza», e per metonimia «Provvidenza divina»]. – 1. ant. L’essere provvidente, il saper prevedere e provvedere, con saggezza e avvedutezza, alle proprie e alle altrui necessità: però n’è data la provedenza che riguarda oltre, a quello che può avvenire (Dante); la semplicità di messer Nicia mi fa sperare, la providenzia e durezza di Lucrezia mi fa temere (Machiavelli). 2. Nel linguaggio filos. e religioso, il governo del mondo e della storia degli uomini per opera di un essere divino (o di un principio superiore), il quale realizza i suoi piani secondo fini che trascendono i singoli e possono restare incomprensibili alla ragione umana: le vie della p.; i doni della p.; sperare nella p.; ecco un filo, pensava, un filo che la provvidenza mi mette nelle mani (Manzoni); la divina P., o assol. la Provvidenza, nell’uso cristiano, Dio: pregare, ringraziare la Provvidenza. 3. fig. a. Avvenimento fortunato e imprevisto o fortemente desiderato che inaspettatamente risolve situazioni difficili, problematiche, pericolose: è stata una p. che tu sia venuto in mio aiuto; aver trovato un lavoro è per lui una vera p.; quelle giornate di pioggia dopo tanta siccità sono state una vera p. per la campagna. b. non com. Persona generosa, caritatevole, che aiuta e soccorre: quella donna è una p. per tutti. 4. Con senso più concr., provvedimento di carattere straordinario adottato dal governo o dalle amministrazioni locali a favore di persone che versano in particolari condizioni di necessità (è usato spec. al plur.): il governo ha preso le opportune p. a favore dei terremotati; provvidenze a favore dei pensionati, dei disoccupati.