proustiano
〈prust-〉 agg. e s. m. (f. -a). – Relativo allo scrittore fr. Marcel Proust 〈prust〉 (1871-1922), alla sua opera, ai modi stilistici (in cui la ricercatezza formale si accompagna a una complessa orditura sintattica) e ai caratteri ispiratori tipici di essa, con partic. riferimento all’evocazione di un mondo di sensazioni delicate e nostalgiche, in una prospettiva atemporale creata dal sovrapporsi della memoria involontaria alla descrizione degli eventi presenti: il ciclo dei romanzi p.; la «Recherche» p. (modo abbreviato di citare la sua opera «À la recherche du temps perdu»; talora anche tradotto in ital., la «Ricerca»); eleganza, raffinatezza p.; la concezione p. della memoria; che riguarda Proust e la sua opera: critica, bibliografia p.; studî proustiani. Anche come sost., seguace, ammiratore, studioso di Proust e della sua opera. ◆ Avv. proustianaménte, secondo lo stile e il linguaggio tipici di Proust, o conformemente alle sue concezioni morali e mondane: la sintassi ora terribilmente semplice ... ora proustianamente «a cerchi concentrici» ... mi colpisce (Pasolini).