prototipo
protòtipo s. m. [dal gr. πρωτότυπος, comp. di πρωτο- «proto-» e τύπος: v. tipo]. – 1. Primo esemplare, modello originale di una serie di realizzazioni successive (spec. con riferimento a congegni e macchine), costruito, per lo più artigianalmente, nella sua grandezza normale e suscettibile di collaudi e perfezionamenti, su cui è basata poi la costruzione in serie: il p. dei reattori supersonici; progettare, perfezionare, collaudare il p. di un motore, di una nuova autovettura o carrozzeria, ecc. Anche come agg.: elica p.; bussola p.; vettura p.; missile prototipo. 2. In filologia, nella critica letteraria, in storia dell’arte e in archeologia, termine usato talora, ma con sign. più generico, come sinon. di archetipo, per indicare l’esempio più antico, noto o ricostruito, a cui si può ricondurre una tradizione, un filone narrativo, illustrativo, ecc.; quindi anche l’esemplare più caratteristico di un determinato genere letterario: l’«Orlando Furioso» è il p. del romanzo cavalleresco. 3. Con uso iperb., non com., chi presenta caratteristiche, qualità, difetti tipici di una determinata categoria di persone in grado tale da risultare particolarmente rappresentativo di quella categoria: lo considero il p. delle persone oneste; ti presento il p. dei mariti fedeli (Pirandello); ma anche, essere il p. dei distratti, degli imbroglioni, degli imbecilli, ecc.