prora
pròra s. f. [dal lat. prora, gr. πρῷρα]. – 1. Parte anteriore della nave o di un’imbarcazione in genere; è forma letter., più rara di prua nel linguaggio marin., ma in uso nella marina militare; è più frequente di prua nelle locuz.: a prora!, comando col quale nelle imbarcazioni a remi si ordina ai prodieri di disarmare i remi e prepararsi con le gaffe alla manovra di attraccaggio; p. estrema o estrema p., la parte più avanzata della prua. 2. Per metonimia (molto frequente nel linguaggio letter. e poet.), l’intera nave: Segando se ne va l’antica prora De l’acqua più che non suol con altrui (Dante, ma qui la parola può essere intesa anche in senso proprio); Degli Achivi era Crise alle veloci P. venuto a riscattar la figlia (V. Monti); Arma la p. e salpa verso il mondo (D’Annunzio: anche qui la parola può essere intesa nel suo sign. proprio). 3. Con sign. più tecnico, in marina, la direzione determinata dell’asse longitudinale della nave (passante per la prua) ed espresso dall’angolo formato dal piano longitudinale di simmetria dello scafo e la direzione del meridiano del luogo (angolo di p. o, assol., prora); quando non si hanno spostamenti laterali (deriva e scarroccio) coincide con la direzione (rotta) secondo cui la nave avanza o comunque si muove (che prora? è la domanda usuale con cui viene richiesta al timoniere la direzione verso la quale è rivolta la prua); si misura generalmente da 0 a 360 gradi, in senso orario, a partire dal punto cardinale nord. P. alla bussola (o, abbreviatamente, p. bussola), direzione indicata dalla bussola; p. magnetica, direzione della nave rispetto al meridiano magnetico del luogo, pari alla prora bussola corretta della deviazione della bussola; p. vera, direzione della nave rispetto al meridiano geografico (si ottiene dalla prora bussola, correggendola dalla sua variazione, oppure dalla prora magnetica correggendola della declinazione magnetica). Sugli aeromobili tale direzione è invece detta prua.