prono
pròno agg. [dal lat. pronus, der. della prep. pro «in avanti»]. – 1. Chinato, piegato verso terra: stava p. e immobile; stare, giacere, dormire p., con il ventre in giù (contr. di supino); gettarsi p., prostrarsi in atto di adorazione, di devozione; camminare proni, a testa in giù, detto spec. degli animali quadrupedi. 2. fig. a. non com. Incline, propenso a una condotta, a un comportamento (soprattutto in senso negativo): sendo gli uomini più p. al mal che al bene (Machiavelli); l’intellettuale e il retore ... proni al servilismo e alla cortigiana adulazione (B. Croce). b. Tendente ad assoggettarsi facilmente, pronto a cedere, arrendevole: avere un atteggiamento p.; quei ragazzi sono sempre stati p. ai voleri dei genitori; anche per calcolo o per viltà: gli ambiziosi carrieristi, p. ai voleri dei dipendenti più rumorosi (Einaudi). Poet., riferito alla terra in quanto soggetta ad accettare passivamente il corso degli eventi: Uomini, pace! Nella p. terra Troppo è il mistero (Pascoli). ◆ Avv. pronaménte, non com., in posizione prona, o, fig., con atteggiamento servile, passivo, di umile sottomissione.