profetare
v. tr. e intr. [dal lat. tardo prophetare] (io profèto, ecc.; come intr., aus. avere). – 1. Predire il futuro, preannunciare per ispirazione divina, con riferimento a profeti o a chi è dotato di spirito profetico: s’avverò tutto quello ch’era stato profetato; Cassandra aveva profetato la caduta di Troia. Come intr.: Anna la santa a p. avvezza (Chiabrera); fra gli Argivi profetando or cianci ... (V. Monti). Seguito da un compl. di argomento introdotto dalla prep. di: ipocriti, bene profetò di voi Isaia quando disse ..., quando parlò di voi nella sua profezia (traduz. del lat. evangelico: bene prophetavit de vobis Esaias dicens ..., in Matteo 15,7). 2. Per estens., con sign. generico, predire o prevedere: avevo già profetato che l’impresa non sarebbe riuscita; non ero stato bocciato alla licenza liceale come lui aveva abbondantemente profetato (Berto). ◆ Part. pres. profetante, anche come agg. e sost. (letter.), che, o chi, pronuncia profezie: la vecchietta passò di colpo dall’accento dell’illuminata e della profetante, a un ridacchiare bizzarro (Bacchelli); fattucchiera p. (I. Calvino).