professare
v. tr. [der. del lat. professus, part. pass. di profiteri «dichiarare apertamente» (comp. di pro- «avanti» e fateri «dichiarare»)] (io profèsso, ecc.). – 1. a. Dichiarare apertamente e con una certa solennità un proprio sentimento: le professo la mia amicizia; gli professò tutta la sua gratitudine; le aveva più volte professato il suo affetto. b. Manifestare e seguire pubblicamente una religione, un’idea politica o filosofica, in modo aperto, senza far mistero delle proprie convinzioni: p. una dottrina, un’opinione, un’idea; p. la fede cristiana; p. il buddismo, l’ateismo; p. idee estremiste; con il sign. più partic. di «riconoscere apertamente» nella formula professo un solo battesimo che, nella liturgia attuale, traduce il lat. confiteor unum baptisma del Simbolo niceno-costantinopolitano (sostituendo il prec. confesso ecc.). Anche praticare, coltivare: p. una virtù, l’umiltà. c. Nel rifl., dichiararsi apertamente, proclamarsi: si professa ateo; si professava innocente; mi professo onorato di conoscerla; mi professo suo devotissimo ..., nelle chiuse epistolari usate nel passato. 2. P. i voti, pronunciarli solennemente entrando in un ordine religioso; anche assol.: non ha ancora professato. 3. Esercitare una professione: p. la medicina, l’avvocatura; anche assol.: è laureato in medicina ma non professa. ◆ Part. pres. professante, anche come agg.: cattolici professanti, quelli che, convinti della propria fede, seguono anche esteriormente i precetti della Chiesa.