primiero
primièro (ant. primèro) agg. [dal fr. ant. premier, che è il lat. primarius; v. primaio, primario], letter. – 1. Primo in ordine di tempo, o di valore, d’importanza, ecc.: il quarto anno dal dì del suo primiero innamoramento (Boccaccio); quel prode Ettorre Che fra’ troiani eroi di generosi Cavalli agitatori era il primiero (V. Monti); La dolce casa ove il primiero Vagito io diedi (Graf). 2. Per estens.: a. Detto di età, giovanile, infantile: Qui – mi sovviene – nell’età primiera Giocavo ignaro sul far della sera (Saba). b. Anteriore all’attuale, primitivo, originario: Tant’era lo fervore de la primera fede (Iacopone); ogni cosa tornò nel primiero stato (Landolfi). c. Principale, primario: imparino ad aborrire la primiera causa d’ogni loro calamità (C. Cattaneo). 3. ant. In funzione avverbiale, per primo: Qual mi fec’io quando primier m’accorsi De la trasfigurata mia persona (Petrarca); Pèra chi osò primiero Discortese commettere A infedele corsiero L’agil fianco femineo (Foscolo). 4. Con uso sostantivato, il primiero, il primo elemento della parola che rappresenta il risultato nel gioco enigmistico detto sciarada. ◆ Avv. primieraménte (ant. primeraménte), in principio, dapprima: Titiro, con questa medesma sampogna dilettandosi, insegnò primeramente le selve di risonare il nome de la formosa Amarillida (Sannazzaro); allor quando Al rapito mortal primieramente Sorridon le donzelle (Leopardi); in primo luogo, specialmente: le pratiche di quei papi tendevano direttamente e primieramente ad impedire l’invasione del territorio (Manzoni).