pretensione1
pretensióne1 (meno com. pretenzióne) s. f. [dal lat. tardo praetensio -onis, der. di praetendĕre «pretendere1»], letter. – 1. Il fatto di pretendere, nelle varie accezioni del verbo, sinon. spesso del più com. pretesa. In partic.: a. L’azione o l’atteggiamento di chi pretende di avere cose a cui non ha pieno diritto o di far cose superiori alle proprie forze: avere, avanzare delle p. su un territorio, su un possesso; che cosa è la nostra pretensione di conoscere il vero? (Leopardi). b. Stima eccessiva di sé, delle proprie capacità o possibilità: una persona piena di pretensione; stupide pretensioni di certi scienziati di cuor meschino (Pirandello). c. Riferito a oggetti, ornamenti, capi di abbigliamento, all’arredamento di ambienti, a locali pubblici, e sim. (di solito in complementi di qualità o di modo), ricercatezza, ostentazione di lusso, di raffinatezza, o più semplicemente ambizione di apparire di qualità o livello superiore: un abito di buona stoffa, ma senza pretensioni; un salotto di troppa p.; un ristorante carissimo e di gran pretensione. d. Richiesta di retribuzione troppo elevata, di ricompense o riconoscimenti eccessivi: sul principio ci fu un po’ d’incaglio per la scarsezza di lavoranti e per lo sviamento e le pretensioni di pochi ch’eran rimasti (Manzoni). 2. In araldica, armi di pretensione, armi di dominî sui quali un sovrano vanta diritti e che inquarta con la propria arme.