preservativo
agg. e s. m. [der. di preservare]. – 1. agg. Che serve ed è adatto a preservare e a proteggere, soprattutto da mali fisici (per lo più contrapposto, in questo caso, a curativo, e sinon., poco com., di preventivo o profilattico): medicina p., rimedio p., cura preservativa. 2. s. m. a. letter. Ciò che è atto a preservare, sia da malattie sia anche da mali o danni morali o di altra natura: essendo l’allegrezza l’ottimo p. della sanità e della vita (Galilei); non parlarmi più di ragione, di stima, d’amicizia come preservativi alla mia passione (Foscolo); l’uso di certi cibi, di vesti diversificate secondo le stagioni, di preservativi contro il caldo, il freddo ecc. (Leopardi); prima d’uscire avevan mangiata una noce, due fichi secchi e un po’ di ruta, che da essi era riputato un efficacissimo p. (Manzoni). b. In partic., dispositivo antifecondativo e profilattico consistente in una sottile guaina di gomma naturale o sintetica che avvolge il pene nel coito impedendo la penetrazione degli spermatozoi nell’utero della donna e contemporaneamente salvaguardando sia l’uomo sia la donna da eventuale contagio di malattie veneree o altre infezioni virali.