presentismo1
presentismo1 s. m. (spreg.) Dipendenza eccessiva dal presente, visto come unica dimensione della realtà. ◆ Con Federico Eichberg, docente universitario e apprezzato saggista, Mellone ha scritto un libro, edito da Rubettino, che si propone di smuovere un dibattito culturale che in Italia da tempo è bloccato sulla diatriba Fini-Berlusconi o sull’incidenza del leghismo. Il titolo è accattivante “Il domani appartiene al noi”, il sommario forse un po’ criptico “150 passi per uscire dal presentismo” […] In decisa controtendenza i due autori contestano la prevalenza di quello che definiscono “un individualismo di antropologie deboli centrato sul consumo nevrotico dell’oggi” e individuano nel “Noi” ovvero nel senso di un’appartenenza collettiva, la chiave per costruire una società migliore. (Marcello Foa, Giornale.it, 28 aprile 2011, Cultura) • «Il Paese è completamente ripiegato sul suo presente. Si è operato affidandosi al giorno per giorno, con risposte parziali, spesso improvvisate, con misure utili al massimo a tamponare qualche falla. Il nostro ormai è un Paese prigioniero del suo presente e il “presentismo” è diventato la nostra filosofia di vita» [Gian Maria Fara, presidente dell'Eurispes]. (Eurispes.eu,30 gennaio 2013, presentazione del Rapporto Italia 2013 dell'Eurispes) • «Siamo immersi dentro un presentismo nel quale la dimensione prevalente è la velocità» [Walter Veltroni]. (Jacopo Iacoboni, Stampa, 9 ottobre 2014, p. 4, Primo piano).
Derivato dal s. m. presente con l'aggiunta del suffisso -ismo. Già attestato in Lacerba, 1914, II, p. 76 (Italo Tavolato).