prescire
v. tr. [dal lat. praescire, comp. di prae- «pre-» e scire «sapere»], ant. – Sapere in anticipo, avere il dono della prescienza. È verbo raro, attestato soltanto nell’infinito e nel gerundio presciendo, oltre che nei tempi composti. ◆ Part. pres. presciènte, usato talvolta ancora oggi come agg. nel linguaggio filosofico e teologico, v. la voce. ◆ Part. pass. prescito, propr. «conosciuto in anticipo», usato anticam. come agg. (anche sostantivato), con il sign. di «destinato alla dannazione eterna, reprobo», spesso contrapposto ai predestinati (alla salvezza) o eletti: è Cristo morto ... per tutti gli uomini, o giusti o peccadori o eletti o presciti ch’eglino sieno (Segneri).