prenotare
v. tr. [dal lat. tardo praenotare, comp. di prae- «pre-» e notare «notare, segnare»] (io prenòto, ecc.). – 1. a. Fissare, far riservare in anticipo qualcosa che si vuole trovare disponibile al momento opportuno: p. un posto in treno, due poltrone a teatro, un tavolo al ristorante, una camera in albergo (o, semplicem., p. l’albergo); mi prenota una poltrona per lo spettacolo di domani?; in usi ellittici: prenoto io per tutti. Meno com., assicurarsi il possesso di qualche cosa prima che venga messa in vendita impegnandosi o obbligandosi all’acquisto: p. un libro, un’automobile; per estens., impegnare in anticipo una persona per un’attività, prestazione, partecipazione: ci sarà un convegno alla fine del mese prossimo: posso prenotarti per un tuo breve intervento? b. Mettere in nota la persona che vuole riservare il posto, avere un appuntamento e sim.: domani è tutto occupato, se le va bene posso prenotarla per giovedì sera. Più usato il rifl., mettersi in nota, farsi mettere in lista per riservarsi qualche cosa: prenotarsi per una crociera; è bene prenotarsi in tempo per il concerto; scherz.: mi prenoto per venire una volta a cena a casa tua; posso prenotarmi per il prossimo ballo con te? 2. Nel linguaggio giudiziario, p. a debito, annotare nel campione civile o penale una spesa di giustizia, che potrà essere recuperata nei modi previsti da leggi speciali (v. campione, n. 9 b, e prenotazione). ◆ Part. pres. prenotante, anche come s. m. e f., chi si prenota o si è prenotato, chi fa o ha fatto una prenotazione. ◆ Part. pass. prenotato, anche come agg., che si è prenotato, che ha fatto la prenotazione: viaggiatori, spettatori prenotati; o che è stato prenotato, riservato cioè con prenotazione: per questo spettacolo i posti sono già tutti prenotati; e assol.: tutto prenotato.