premessa /pre'mes:a/ s. f. [dal lat. mediev. praemissa (sententia) "(proposizione) messa avanti", part. pass. femm. di praemittĕre "premettere"]. - 1. a. [ogni enunciato che viene ammesso in partenza e da cui si traggono le conclusioni] ≈ base, presupposto. b. (filos.) [nella logica del sillogismo, ciascuno dei due giudizi che vengono premessi o presupposti per dedurre la conclusione] ≈ protasi. ↔ conclusione. 2. (estens.) a. [evento che ne lascia presagire un altro] ≈ [→ PRELUDIO (3)]. b. [breve scritto premesso a un'opera a scopo illustrativo o dichiarativo] ≈ cappello, introduzione, nota introduttiva, preambolo, prefazione, (lett.) preludio, presentazione, (lett.) proemio, prologo. ↔ postfazione. ▲ Locuz. prep.: fig., senza tante premesse [senza tanti giri di parole] ≈ bruscamente, direttamente, francamente, senza tanti preamboli. ↑ (fam.) a brutto muso. ↔ allusivamente, gradualmente, indirettamente. c. [azione o fatto che rende possibile la realizzazione di un obiettivo: la buona volontà è la p. necessaria per giungere a un accordo] ≈ base, condizione, presupposto, requisito. 3. (gramm.) [prima parte di un periodo ipotetico] ≈ protasi. ↔ apodosi.