pregiudicare
v. tr. [dal lat. praeiudicare, comp. di prae- «pre-» e iudicare «giudicare»] (io pregiùdico, tu pregiùdichi, ecc.). – 1. a. Con sign. etimologico, raro, giudicare anticipatamente, esprimere un giudizio prima di avere acquisito piena ed esatta conoscenza dei fatti e degli elementi necessarî. b. Più com., nel linguaggio giur., riferito a decisione, formula, espressione che, contenendo più o meno implicitamente un giudizio di fatto, può compromettere quello del giudice competente (v. pregiudizio). c. Con sign. analogo, nel linguaggio com., ostacolare o deviare lo svolgimento regolare di qualche cosa, rendere difficile una sua soluzione nel modo desiderato: con quell’incauta dichiarazione, hai pregiudicato la situazione; è un intervento che potrebbe p. l’esito delle trattative. d. Per ulteriore estens., compromettere, danneggiare: un grosso scandalo ha pregiudicato la sua reputazione; sono atteggiamenti irresponsabili che possono p. il vostro avvenire; è uno sport troppo faticoso, che finirà col p. la tua salute. 2. Letter. l’uso intr. con un compl. di termine, nel sign. di recare pregiudizio, recare danno: assai è buono cittadino chi è zelante del bene della patria e alieno da tutte le cose che pregiudicano al terzo (Guicciardini); vizio è qualora il bene privato si oppone o pregiudica al pubblico bene (Muratori). ◆ Part. pres. pregiudicante, anche come agg., non com., che reca pregiudizio, che compromette o può compromettere: considerata l’opposizione, si trovasse modo d’usar parole non pregiudicanti (Sarpi). ◆ Part. pass. pregiudicato, anche come agg.: una questione, una situazione irrimediabilmente pregiudicata, compromessa. Per l’uso del part. pass. come sost., v. pregiudicato.