pregiare
v. tr. [lat. tardo prĕtiare, der. di pretium: v. pregio e prezzo]. – 1. a. letter. Apprezzare, avere in grande stima e considerazione: p. una persona; p. un’opera, un quadro, una scultura; oggi per opera mia [della moda] ... chiunque ha intelletto ti pregia e loda (Leopardi), apprezza e loda la morte; anche, mostrare di apprezzare, esprimere il proprio apprezzamento: ammirava l’ingegnoso italiano, lo portava con sé in barca sul fiume a fare scandagli e rilievi,... pregiava le sue nozioni pratiche in fatto di ponti e di fiume (Bacchelli). b. non com. Esaltare, lodare, celebrare: De l’un dirò, però che d’amendue Si dice l’un pregiando (Dante). 2. ant. Valutare, stabilire il prezzo di qualche cosa. 3. rifl. o intr. pron. a. non com. Vantarsi, gloriarsi: si pregia di un titolo che non gli spetta; si pregia continuamente delle sue amicizie altolocate. b. In formule epistolari di cortesia, spec. in lettere commerciali e sim., ritenersi e dichiararsi onorato: ci pregiamo di comunicarvi quanto segue; la ditta si pregia di inviarle il nuovo listino dei prezzi. ◆ Part. pass. pregiato, anche come agg. (v. la voce).